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Le prove a tiro, possono essere eseguite su strutture realizzate secondo diverse tipologie costruttive, come ad esempio, strutture reticolari spaziali in acciaio, legno o miste. L’applicazione del carico, si realizza con uno o più martinetti idraulici ancorati ad un estremo a delle piastre d’acciaio. Queste, a loro volta, sono fissate al suolo o in appositi contrasti con dei tirafondi appositamente realizzati. L’altro estremo del martinetti è collegato ai punti di applicazione del carico, mediante travetti, barre dywidag o come nel caso dello coperture spaziali con fasce avvolgenti i nodi.

Per le rilevazioni degli spostamenti, possono essere impiegati, in funzione delle varie casistiche, trasduttori di spostamento o sensori estensimetrici resistivi, opportunamente posizionati e collegati a centraline di acquisizione per la lettura dei valori. Nei casi in cui le altezze da compensare sono notevoli, viene impiegato un filo in acciaio, inestensibile e poco sensibile alle variazioni termiche, fissato per un estremità al punto da monitorare, mentre l’altra estremità dei filo è collegata ad un contrappeso che riporta gli spostamenti a terra. Un trasduttore posto al di sotto del contrappeso fornisce le misure degli spostamenti. Dopo aver ripulito la superficie d’installazione, i sensori estensimetrici, vengono resi solidali ai punti da monitorare mediante incollaggio con adesivo appropriato compatibile con ii materiale di supporto e con la base dell’estensimetro.

Nei casi in cui la geometria di un impalcato, orizzontamento, o copertura, da provare risulta complessa, tale da rendere difficile l’applicazione del carico su di essa, si può predisporre un sistema di materializzazione dei carico mediante martinetti idraulici.

Il metodo generalmente utilizzato prevede di realizzare un contrasto a cui fissare uno degli estremi del martinetto mediante zavorre, o collegandolo a punti fissati saldamente in grado di sopportare i carichi da trasmettere; l’altra estremità viene fissata nei punti di applicazione del carico mediante funi in acciaio, travetti e barre diwidag, o fasce avvolgenti. Gli spostamenti, valutati anch’essi in punti prestabiliti, possono essere misurati mediante trasduttori di tipo analogico o digitale, o con tecniche inclinometriche.

 

 

  

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